Guardando le foto con taglio sghembo si pensa a Mondrian per l’impaginazione perfetta. Si cita Rothko quando le immagini ripartiscono con strisce orizzontali particolari architettonici, contrapposizioni cromatiche accentuate dal bianco e nero. Viene in mente Balthus quando nella foto traspare la lettura e l’insegnamento di maestri antichi, capaci di rappresentare lo “spazio” e i sentimenti.

Se facessi l’editore, con queste foto, illustrerei le poesie di Pound. Colgo la capacità interpretativa nel ricreare il tempo e lo spazio un poco metafisico che caratterizzava l’architettura del razionalismo italiano negli anni trenta del secolo scorso. L’architettura fascista. Esaltata e denigrata, con giudizi sull’aggettivo e non per il suo autentico valore…. Valore anche sociale che Martino Cusano coglie attraverso i particolari. Sono foto perfette, studiate e meditate; inquadrate e disegnate con la lentezza di chi sa catturare la luce aspettando per ore, forse giorni, l’attimo in cui essa è giusta. Dio è nei particolari. L’hanno detto in tanti.

Martino Cusano lo dimostra. Ama la metafisica del particolare. Riesce a trasmettere anche in queste foto dove della figura umana non c’è neppure l’ombra, il senso della vita. Il senso dell’umano.

Luce e Architettura – “SALIRE”

Arch. Pier Luigi Cervellati